Questo modellino di legno in scala 1/17 rappresenta una catapulta bizantina ripresa poi largamente dai romani con il nome di Balista.
La Balista rientrava nella categoria delle armi da assedio d’epoca romana e rappresentava una componente fondamentale dell’organizzazione dell’esercito romano.
La Balista era costruita in legno, con alcune parti in metallo (soprattutto i meccanismi di scocca), e venivano utilizzate corde di canapa o tendini di animali come tensori.
All’inizio era studiata per lanciare solo pietre ma poi venne sviluppata anche per scagliare dardi e giavellotti.
La Balista era in grado di lanciare dardi e pietre con una lunga gittata, fino ai 400 mt per le pietre e fino ai 650 mt per i dardi, ma la maggior precisione dell’arma si otteneva con le basse gittate a 100 mt.
Di quest’arma ne furono costruite diversi modelli:
· Le più piccole per essere più facilmente impiegate durante gli attacchi e venivano considerate come artiglieria;
· Le più grandi per essere usate come arma di assedio.
Infine va detto che nell’esercito romano, incorporati nelle legioni, erano presenti degli “specialisti” che si occupavano del funzionamento di tutte le macchine. Erano chiamati ballistarii ed avevano un loro proprio comandante.
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