mercoledì 4 maggio 2011

Costruire le tegole 2° parte

Oltre alle tegole arabe, esistono altri tipi di tegole come quella flamenca o quelle ondulate che si usavano in tempi antichi, soprattutto dai Greci e dai Romani.
Il procedimento per realizzarle è quasi simile a quello visto in precedenza (guarda il tutorial costruire le tegole arabe), e cioè stendere il Das e ricavare i rettangolini.
Una volta ricavati i rettangolini di Das, prendo dei tondini di legno di diametro due millimetri (ideali per la scala 1/72) e appoggio un’estremità del rettangolo sul tondino premendo e modellandolo per ottenere la curva.


Una volta fatte le tegole, le lascio indurire e quando sono pronte le affianco per ottenere la copertura del tetto.

Giannizzeri




Questi figurini in scala 1/72 raffigurano un reparto di Giannizzeri Ottomani del XVI  - XVII secolo.
I Giannizzeri erano truppe di fanteria che componevano la guardia personale del Sultano Ottomano e fu abolita nella prima metà del 1800.

Inizialmente questo corpo era formato da cristiani e altri prigionieri di guerra in quanto gli Ottomani per ragioni di orgoglio sociale, non accettavano di combattere nella fanteria. I giannizzeri furono il primo esercito regolare ottomano che rimpiazzo le truppe tribali.
Questi soldati venivano presi fin dai bambini e addestrati all’arte della guerra (come per i soldati Spartani) e arrivavano soprattutto dalle regioni schiave dell’Impero Ottomano di allora: Albania, Grecia e Ungheria.
La specialità principale di queste truppe era il tiro con l’arco che fu messo in disuso all’avvento dei fucili.
Col passare dei secoli questo corpo si distinse in molte battaglie e acquistò prestigio al punto che le famiglie Ottomane fecero a gara per far entrare i propri figli all’interno di questo corpo. E nell’800, con l’avvento dell’artiglieria e dei fucili, questo corpo di soldati fu abolito.

lunedì 2 maggio 2011

Figurini Romani: diorama Guerre Galliche


Questo diorama in scala 1/72 raffigura l’esercito romano in guerra durante la conquista della Gallia; in particolare quando Giulio Cesare attaccò e assediò i villaggi degli antichi Belgi dopo averli messi in fuga a seguito delle sconfitte da loro riportate.


      Diorama visto dal villaggio dei Belgi


                   Diorama visto dal forte Romano                    
                            

Le Guerre Galliche furono combattute dal 58 a.C. al 50 a.C. dall’esercito romano guidato da Giulio Cesare e le varie popolazioni che occupavano la regione della Gallia: Elvezi, Galli, Celti, Eburoni, Britanni e anche invasori barbari come Belgi e Germani che avevano anche loro mire espansionistiche sulla regione.
Nel corso degli otto anni che servirono per concludere la campagna in Gallia, Cesare dovette sedare numerose rivolte di piccole popolazioni che col passare del tempo si ribellavano e dovette fare alcune spedizioni in Britannia per bloccare le popolazioni barbare che da lì provenivano.
La tattica dei legionari romani per assediare i villaggi, e in generale per tutte le campagne militari, era quella di costruire delle difese per ospitare sia i campi dove c’erano le tende dei legionari e, nel caso dell’assedio delle città e dei villaggi, costruire ostacoli.



 
I forti Romani erano cinti con alte palizzate in legno a difendere tutto il perimetro e ai quattro angoli ergevano delle torri di avvistamento. Inoltre sulla porta di ingresso al forte, costruivano un camminamento alle cui due estremità erano posizionate a volte torri più basse che servivano per ospitare le vedette al portone.
All’interno del forte erano posizionate le tende che servivano per gli alloggi dei legionari e degli ufficiali. Le tende erano un po’ distanti dalle palizzate del forte, per far si chè ci fosse lo spazio per muovere e radunare i legionari.


Durante l’assedio delle città, i legionari romani per sfiancare le resistenze nemiche, costruivano delle macchine d’assedio quali: baliste, catapulte, arieti, ecc. che erano posizionati alle spalle delle legioni.
 




Durante la battaglia con la popolazione dei Belgi, essi dopo la prima sconfitta si ritirarono verso i loro villaggi incalzati dalle truppe Romane costituite da quattro legioni, reparti di cavalleria e truppe ausiliare e distrussero uno ad uno i loro villaggi.

Guerrieri Belgi

Reparti di cavalleria e ausiliari Romani

Legionari Romani
 

Una volta sconfitti sul campo di battaglia il grosso delle truppe nemiche, i Romani circondavano il villaggio o le città nemiche e innalzavano tutto intorno fossati e palizzate per bloccare i rifornimenti per gli abitanti e qualsiasi via di fuga. Per “capire” quanta resistenza ponessero gli assediati, i Romani di tanto in tanto attaccavano con piccoli manipoli di legionari le città.





L’esempio di questa tattica si può osservare durante la battaglia di Alesia, combattuta in Gallia sempre da Cesare contro i Galli di Vercingetorice; battaglia vinta dai Romani che concluse la campagna di Gallia.










domenica 1 maggio 2011

Esercito Assiro



Questi figurini in scala 1/72 raffigurano l’esercito Assiro con i suoi famosi carri da combattimento.

Gli Assiri erano un popolo dedito all’agricoltura e alla pastorizia che si stanziarono sulle rive del Tigri nell’antica Mesopotamia, dove fondarono diverse città. Essendo la Mesopotamia una regione arida e montagnosa, gli Assiri non potendo contare sulle risorse del loro territorio e per difendersi dagli attacchi delle altre popolazioni, dovettero sviluppare un potente esercito ben armato.

L’esercito Assiro era formato prevalentemente da numerose unità di cavalleria i cui cavalieri combattevano con lance ma soprattutto erano abili e potenti arcieri. Svilupparono molto il carro da combattimento che divenne l’arma più potente del tempo in quanto sulle ruote del carro vennero montate per la prima volta lame falcianti e l’equipaggio del carro era composto da abili arcieri.
La fanteria era armata soprattutto con archi e fionde.

La potenza dell’esercito Assiro non era data solo dai carri da combattimento e dagli arcieri, ma anche dal terrore che provocavano nelle popolazioni nemiche, in quanto gli Assiri massacravano e torturavano i civili.
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