lunedì 28 febbraio 2011

Anima Tactics

Oggi voglio parlarvi di Anima Tactics un Wargame fantasy di cui vado pazzo.
Lo scopo del gioco è quello di far nero il tuo avversario!!!
Anima Tactics è un gioco di combattimenti fra miniature di 28mm ambientato sul mondo di Gaia (sviluppato da Cipher  Studios e Edge Entertainment)  in cui ogni giocatore controlla o un gruppo di personaggi raggruppati per fazione, oppure per organizzazione. I personaggi sono suddivisi in gruppi: luce, neutrali e oscurità oppure in  affiliazioni :
·          CHIESA:  la Chiesa custodisce la fede in Gaia. I suoi affiliati sono devoti credenti che hanno lo scopo di dare la caccia alle forze soprannaturali;
·          SAMAEL: sono gli ultimi eredi rimasti delle creature soprannaturali di Gaia, i cui leader sono i misteriosi angeli caduti;
·          WISSENSCHAFT: l’oscura organizzazione fondata dal misterioso principe Lucanor che come un ombra si estende sul mondo intero;
·         SOLE NERO: una potente mega-corporazione che cerca di recuperare congegni ed artefatti delle epoche passate;
·         IMPERO: il Sacro Impero di Abele che per oltre 800 anni è stato la principale potenza su Gaia;
·          ALLEANZA AZUR: nelle epoche passate faceva parte dell’Impero ma ora è il suo più grande oppositore;
·          VIANDANTI: che comprende tutti i personaggi senza un’affiliazione fissa.
Il gioco comprende:
·          tutti questi personaggi, ognuno con la sua carta personaggio che ne illustra le abilità, le capacità speciali e i poteri del personaggio, oltre che informazioni sul movimento, attacco, difesa ecc.
·          Le carte vantaggio che raffigurano oggetti e abilità speciali che influiscono sul personaggio.
·          Le carte indicatore che contengono segnalini e punti vita (bisogna ritagliarli per poter giocare).
·          Le carte abilità che contengono tutte le abilità possedute da ogni singolo personaggio.
Per iniziare a giocare servono:
·          due miniature dei personaggi;
·          due carte vantaggio;
·          una carta indicatore;
·          due carte personaggio;
·          alcuni segnalini azione;
·         un dado a dieci facce;
·          un libretto di istruzioni.
Tutto questo si trova contenuto all’interno delle scatoline degli starter set che hanno un prezzo molto abbordabile. Non è possibile scrivere nel post tutte le regole del gioco, ma i manuali delle regole contenuti all’interno degli starter set sono molto chiari.
Buon gioco a tutti.

Che cos'è il Wargame

Il  Wargame tridimensionale è un “ ramo”  del Wargame tradizionale creato per incorporare miniature ed elementi scenografici nel gioco. Le miniature usate possono rappresentare truppe o veicoli (di qualsiasi genere) a seconda del gioco. I giochi che si possono rappresentare vanno dalle simulazioni delle antiche battaglie al genere fantasy.
Questi giochi di miniature si svolgono su tavoli da gioco corredati da elementi scenici in miniatura (colline, edifici, foreste ecc.). Per questo il Wargame offre ai giocatori una notevole libertà di gioco; in questo caso il movimento delle pedine viene regolato usando il metro per misurare il loro spostamento in centimetri.
In alcuni Wargame non si usano le misurazioni per il movimento delle miniature perchè i giochi vengono fatti su griglie esagonali o su un tabellone di gioco. Questo tipo di Wargame è molto usato dagli hobbisti in quanto hanno la possibilità di realizzare tutto il necessario da soli.
Per giocare c’è bisogno di conoscere i regolamenti che sono destinati ad una specifica saga di miniature o a un determinato periodo storico e quindi si sentirà parlare di DBA e DBM per quanto riguarda il periodo antico, medioevale e per battaglie su vasta scala; mentre per il genere fantasy le regole sono quelle destinate ad ogni specifica saga.
Infine va detto che le scale delle miniature sono la 1/72, 1/76, 28mm e 32mm.

venerdì 25 febbraio 2011

Diorama città in guerra


Questo è un diorama raffigurante uno scorcio di città durante una guerra. I figurini in scala 1/35 sono ambientati in un quartiere in rovina. I due edifici sono stati costruiti con dei kit in gesso che si possono modificare come si vuole. L’edificio d’angolo è stato arricchito con tanti particolari, le finestre, le porte, i locali interni e la sala radio completa posta nella stanza inferiore. In più ho creato il tetto in rovina con travi, calcinacci e tegole (le tegole sono realizzate a mano mediante pasta di terracotta). L’altro edificio invece l'ho fatto completamente diroccato. I calcinacci che sono sparsi nel  diorama, sono realizzati frantumando con un mazzetto, tegole e mattoni da costruzione (si trovano nei negozi di materiali edili) per simulare al meglio i veri calcinacci. Ho costruito i marciapiedi e le panchine, i lampioni posti su uno degli edifici sono quelli usati per il modellismo navale. Per simulare il cratere prodotto dai colpi di cannone, ho colato sulla strada del gesso e poi, quando era quasi indurito, ho lasciato cadere una biglia di vetro da circa 10 cm di altezza. I figurini e i mezzi fanno parte di kit che si trovano in commercio.

mercoledì 23 febbraio 2011

Lavaggio

Un’altra tecnica molto utilizzata nel modellismo è la cosiddetta lavatura che consente di accentuare di più la tridimensionalità del modello. Questa tecnica possiamo dire che è l’opposto della tecnica del  pennello a secco (tecnica che consente di mettere in risalto i rilievi del modello) in quanto consiste nell’usare vernici molto diluite (si possono usare inchiostri, colori a olio e colori acrilici) per creare ombre o per far risaltare i recessi  (per esempio le fessure che ci sono tra una piastrella e l’altra o fra un mattone e un altro o le pieghe dei vestiti ecc.).
Facciamo un esempio (nel mio caso sto usando i colori a olio):
 
 Con il pennello si applica uno strato di colore (più scuro del colore usato per il fondo) molto diluito in maniera che penetri in tutte le fessure.
Il colore in eccesso si può togliere prima che si asciughi con un pezzo di carta da cucina.








Una volta che il colore si sarà asciugato, si potrà usare la tecnica del pennello secco per esaltare i rilievi.

lunedì 21 febbraio 2011

Diorama Domus Romana



Lo spunto per creare questa Domus Romana mi è venuto guardando un documentario. E’ tutta interamente costruita in legno, in scala 1/72. Sul ninfeo, (è la fontana monumentale dedicata alle ninfe nell’antica Roma) che ho posizionato all’estremità posteriore dei muri della Domus, ho collocato delle statue utilizzando dei soldatini greci. L’effetto acqua l'ho ottenuto usando dei gel che danno questo effetto lucido. Per completare le decorazioni poste sulla Domus, ho usato degli accessori per il modellismo navale, mentre la bordatura greca, posta sulla parte frontale, l'ho creata con il computer. Il pezzo forte è senz'altro la testa di leone dalla cui bocca esce uno zampillo d'acqua. E' stata realizzata in gesso dopo aver costruito uno stampo ricavato da un leone giocattolo.
La Domus era un tipo di abitazione che si utilizzava nell’antica Roma. Era l’abitazione delle ricche famiglie patrizie e si sviluppava orizzontalmente ed era composta da numerose stanze. Le Domus più prestigiose erano composte da due parti principali; la prima gravitava intorno all’atrio e la seconda attorno al peristylium, un grande giardino con porticato su cui si affacciavano delle stanze, ornato solitamente da alberi, giochi d’acqua e piccole piscine. Inoltre le Domus avevano piccole finestre per evitare che dall’esterno potessero entrare rumori o ladri.
L’illuminazione delle stanze era fornita dalla luce solare che entrava dal soffitto aperto.

Pennello secco

Per dipingere edifici,alberi, miniature e quant’altro inerente il modellismo, ci sono delle tecniche base. Vorrei iniziare parlando di una di queste tecniche chiamata  pennello secco o drybrush. Lo so che in qualsiasi sito, blog o forum di modellismo ci sono descritte queste tecniche ma io vi racconto  come lo faccio io.
Questa tecnica consiste nel dipingere solo tutte le superfici in rilievo dell’oggetto quali pieghe dei vestiti, rugosità delle superfici, ecc. Per usare questa tecnica occorrono dei pennelli piatti a setole dure (consiglio di comprare dei pennelli che costano poco perché questa tecnica usura notevolmente i pennelli e ci sarà quindi un loro frequente ricambio). Per prima cosa sull’oggetto da dipingere va messa la pittura di fondo. Vi faccio un esempio: se voglio dipingere un albero,  dipingo con un verde scuro la chioma e con un marrone scuro il tronco.




Poi inizio a dipingere con questa tecnica. Prendo il mio pennello piatto, lo intingo nel colore e poi lo strofino su un pezzo di carta finchè il pennello non lascerà più il colore sulla carta. Ma così come dipingo? Tranquillo, puoi dipingere perché è vero che la maggior parte del colore sarà rimasto sulla carta ma ne rimarrà una piccola quantità imprigionata nelle setole del pennello. Quindi con il pennello appena pulito sulla carta si passa sull’oggetto perpendicolarmente alla direzione delle rugosità. Quando si stende una mano di colore con questa tecnica, bisogna stare attenti a non calcare troppo con il pennello per non entrare con le setole nei recessi. Infine per ottenere un buon risultato,visto che nel pennello c’è poco colore, dobbiamo passare più mani sulla stessa zona.
Ed ecco fatto il tronco.


venerdì 18 febbraio 2011

Figurini: elefanti da guerra




                                                       


Questi figurini rappresentano due elefanti da guerra  del 3° A.C. secolo in scala 1/72. Questi figurini possono essere usati anche per giocare a Wargame. Sono colorati con gli smalti.

martedì 15 febbraio 2011

Diorama tempio Maya


Navigando in un sito di modellismo da cui compro, nella sezione nuove uscite, ho trovato, invece dei soliti soldatini, delle figure Maya da dipingere e ho pensato di costruire un tempio per loro!  Ho  iniziato documentandomi su come erano fatti i templi, ho valutato le ricostruzioni fatte dagli archeologi, ho riportato in scala le dimensioni del tempio e ho iniziato la costruzione.
Tutta la struttura del tempio è fatta in legno e poi dipinta, poi ho creato la foresta e ho aggiunto anche degli alberi di banane.

lunedì 14 febbraio 2011

Il pirografo

Prendendo spunto dal mio diorama raffigurante la Sfinge, voglio spiegare che cos’è il pirografo (che ho usato per incidere gli obelischi intorno alla Sfinge). Innanzitutto bisogna dire che la pirografia è una tecnica per incidere legno, cuoio, sughero per mezzo di una fonte di calore.


Il pirografo (ma si può usare benissimo anche un saldatore a stagno) non è altro che un trasformatore elettrico al cui interno c’è una bobina di rame che è collegata a una specie di “cannuccia” che si riscalda al passaggio della corrente. All'estremità vengono montate delle punte che servono per incidere a caldo il legno. Queste punte hanno diverse forme a seconda dell’incisione che si vuole fare (vedi figura sottostante).


Inoltre si può applicare anche una lama (quelle usate per il tagliabalsa) che riscaldata, è utile a staccare i pezzi di plastica dallo sprue senza correre il rischio di “spezzare” durante il distacco i pezzi più minuti e fragili.

Diorama sulla Sfinge


Con questo mini-diorama ho voluto cimentarmi in una vera impresa, realizzare una sfinge. Dopo numerose idee su come darle espressione (anche perché non sono scultore) quella che mi sembrava più giusta era di prendere una sua foto, "tagliarla" in tante sezioni e realizzare per ogni sezione una base in legno. Incollati tutti i pezzi uno su l’altro si è formata la sfinge. Non l’ho rivestita esternamente perché i particolari del viso sono talmente piccoli, che applicando una copertura in gesso si sarebbero persi. Per  “incidere” i geroglifici sugli obelischi (anch’essi in legno) ho usato il pirografo con una punta sottile. L’effetto mi piace anche se assomiglia di più all’aspetto che ha oggi rispetto a quello che aveva nel 3500 A.c.

sabato 12 febbraio 2011

Come usare il tornio

Prendendo spunto da alcune pedine che sto costruendo per una scacchiera, cerco di spiegare come funziona un tornio e inizierò partendo da un pezzo di legno quadrato.
Il  tornio è uno strumento che permette di costruire qualsiasi cosa, dalle colonne ai barili.
 


Il suo funzionamento è molto semplice, su una estremità c’è l’asse motore su cui viene inserito il pezzo da lavorare, sull’altra estremità c’è una controtesta rotante che permette di fissare con maggior presa il pezzo da lavorare ed è presente un supporto utile per puntare gli attrezzi  mentre si usano.  L’albero motore, facendo girare il pezzo permette di lavorarlo. Bisogna ricordare che alcuni torni hanno la regolazione della velocità (come nel mio caso): la velocità massima serve per sgrossare e le velocità inferiori servono per fare lavorazioni particolari come dipingere e fare linee durante la rotazione. Per chi non ha la regolazione ma la velocità fissa non si pone il problema.
Per fissare il pezzo sull’asse motore, esistono diversi strumenti:
1.       il mandrino autocentrante (vedi precedente figura);
2.       le pinze di serraggio di diverse misure;
 

3.la piattaforma per il serraggio di pezzi grossi mediante viti e il trascinatore.

 
 

Gli attrezzi che si usano sono:
 
                       
            le sgorbie: servono per sgrossare il pezzo



                                                                                                             
                 
             
.     l’incisore o  tracciatore: serve per segnare sul pezzo i punti in cui si andrà a lavorare                        
         
                                                                                                                        



  
       gli scalpelli: usati per la lavorazione del pezzo




   
     il bedano: che grazie alla sua forma arrotondata permette di smussare dolcemente gli spigoli




 

ATTENZIONE: questi utensili vanno tenuti appoggiati saldamente sul supporto del tornio per non  rischiare di far saltare il pezzo dal tornio o l’utensile.
 
Detto ciò partiamo.
 Per prima cosa prendiamo il pezzo che vogliamo lavorare.
 
 

Sulle due estremità si segna il centro e con un punteruolo andiamo a fare un foro di invito.
 
 

Si serra una delle estremità del pezzo sull’asse motore con uno degli strumenti visti in precedenza (nel mio caso ho usato il mandrino autocentrante) e l’altra estremità si attacca alla contropunta (bisogna centrare il foro che abbiamo fatto in precedenza in corrispondenza della punta della contropunta).
 

Sistemato il pezzo, accendiamo il tornio e, usando la sgorbia, sgrossiamo il pezzo finchè non diventa più o meno come lo vogliamo (nel mio caso tondo perché sono partito da un pezzo quadrato).
 
 

Fatto ciò con l’incisore andiamo a segnarci tutti i punti in cui dobbiamo lavorare.
 
 

Segnati i punti, con gli scalpelli scaviamo il legno per ricavare la nostra forma.
 
 

A questo punto, con il bedano si vanno ad ammorbidire gli spigoli e si addolciscono le curve.
Prima di togliere il pezzo dal tornio conviene già lisciarlo con la carta vetrata fine.
Ed ecco fatto il pezzo. Il mio lo userò come alfiere. 
 



Per realizzare piccoli pezzi o eseguire fori "interni" usando il tornio, guarda il secondo tutorial.

venerdì 11 febbraio 2011

Come scegliere la scala

Nel realizzare un diorama, la cosa fondamentale è decidere la scala in cui riprodurre il modello. Per scegliere la scala bisogna tenere presente un fattore veramente importante e cioè quanto spazio abbiamo per posizionarlo una volta finito. Le scale maggiormente usate per realizzare diorami sono: la 1/87, 1/72, 1/48, 1/35. Poi ci sono altre scale che sono usate per:
· Modellismo navale: 1/1200, 1/700, 1/570, 1/500, 1/450, 1/400, 1/350, 1/200, 1/150,   1/160, 1/144,   1/96, 1/60;
· Per camion, motociclette, automobili e per mezzi militari: 1/6, 1/8, 1/12, 1/16, 1/24, 1/25, 1/32, 1/35, 1/48, 1/72;
· Per gli aerei civili e militari: 1/200, 1/144, 1/72, 1/48, 1/35, 1/32;
· Per figurini e miniature: 1/76, 1/72, 1/48, 1/35, 28mm, 32mm, 54mm, 90mm, 120mm, 150mm.
Adesso vediamo in dettaglio come funziona la scala. Se decidiamo di realizzare un diorama in scala 1/72, vuol dire che un centimetro sul modello corrisponde a 72 centimetri del reale. Per cui se il muro di un tempio è lungo 20m e alto 10m; in scala 1/72 sarà lungo 27,77 cm (2000cm/72=27,77) e alto 13,88 cm (1000cm/72=13,88) e così via per le altre scale.

Diorama villaggio celtico



Un’altra bella esperienza è stata costruire un diorama raffigurante un antico villaggio celtico, quelli che si potevavo trovare in Islanda su una piccola isola artificiale. Il recinto è fatto con dei rami secchi intrecciati e le capanne sono costruite con tondini di legno. Per fare il tetto di paglia ho tagliato dei pezzi da quei rotoli che simulano l’erba venduti dai negozi di modellismo, data la forma di cono e poi dipinto con il colore della paglia. L'effetto acqua è stato ottenuto usando dei gel appositi e poi con l’ausilio di un pennello piatto a setole morbide ho simulato le onde (più avanti farò un tutorial a tal proposito).

mercoledì 9 febbraio 2011

Diorama Warhammer



Due anni fa, alcuni miei amici che erano appassionati di wargames mi convinsero a comprare delle miniature di Warhammer  per  battagliare con loro; ma successe che loro si stancarono dei wargames e io mi ritrovai con delle miniature. Per non metterle nel dimenticatoio, decisi di costruire un diorama. Ho realizzato la struttura della montagna in polistirolo e poi con un impasto fatto con carta igienica bagnata e appallottolata ho simulato le rocce. Ho aspettato che si asciugasse bene (diventa veramente una roccia!)  e ho dipinto il tutto.  Preparato il terreno ho ricavato gli scalini, posizionato le rovine del tempio e le miniature ... ed ecco fatto. Questo è il risultato.

lunedì 7 febbraio 2011

Diorama il mio piccolo Stonehenge



Durante un film ambientato nell’antica Britannia che mostrava frequentemente immagini di dolmen e menhir mi è venuta voglia di costruire un piccolo “Stonehenge” tutto mio. Con la plastilina ho modellato i dolmen e i menhir e vi ho inciso dei caratteri celti. Una volta asciutti, li ho dipinti, ho dipinto le figure e ho incollato il tutto, ed ecco il gioco è fatto. Ho anch’io il mio personale “Stonehenge”.

mercoledì 2 febbraio 2011

Espositore per fate

 

Tempo fa, una mia amica che collezionava fate, mi chiese un espositore per metterle in mostra. Voleva qualcosa che si intonasse all’arredamento. Vedendo una parte libera su un mobile, mi venne l’idea di costruire un espositore su misura per quel ripiano. Per prima cosa realizzai tutta la struttura di legno, con una cornice che correva sulla base, poi la dipinsi con la gommalacca cercando di simulare il colore del mobile e applicai in alto dei fregi in ottone per renderlo più importante. Poi sono passato all’ambientazione: con del polistirolo ho simulato i sassi, ho dipinto lo sfondo e per bilanciare la struttura (poiché la parte superiore è alta e pesante e sbilanciava la scenografia), sui due estremi posteriori ho applicato dei sassi in travertino per simulare una montagna e una grotta. Poi ho realizzato il frontale della chiesa in stile gotico, ho creato con la plastilina gli uccelli e i funghi e ho applicato tutti gli accessori incollando a caldo i licheni per simulare la vegetazione. Nella grotta  ho montato una vaschetta in plastica (quella che si usa per costruire i fiumi nei presepi) che contiene l’acqua che serve ad alimentare una macchina che produce fumo finto.. Poi per mezzo di una ventolina per computer, il fumo che si è creato all’interno della grotta si espande e crea l’effetto nebbia, molto suggestivo soprattutto al buio.

martedì 1 febbraio 2011

Modellino Endeavour del 1934



Questo modellino rappresenta una riproduzione dell’Endeavour classe j che partecipava alla competizione dell’America’s Cup del 1934. Nel kit di montaggio c’è tutto il materiale per realizzarla e le istruzioni sono ben dettagliate. Consiglio: imparate a cucire prima di iniziare altrimenti le vele non si montano!!.

Modellino carrozza ducale


Anni  fa, volevo fare qualcosa di originale e girando di qua e di là ho trovato dei  piani costruttivi di una carrozza ducale. Mi sono detto più di particolare di così… e li ho comprati. Una volta aperti questi piani, ho tagliato tutti i pezzi che erano descritti e mi sono messo al lavoro. Ad un certo punto le istruzioni richiedevano l’uso di colonnine, mi sono messo a cercarle ma alcuni tipi non mi piacevano e allora acquistai  quelle che mi servivano per sorreggere il tetto della gondola e per fare le estremità laterali del timone. Per i cerchioni delle ruote, invece, ho sfruttato la mia esperienza di restauratore e me le sono costruite sul tornio da legno (ovviamente il tornio era quello da modellismo). Col passare delle ore la carrozza prendeva forma, velluto per gli interni, cupola, timone girevole e la parte più laboriosa curvare il fondo delle gondola e applicare micro-cerniere per gli sportelli. I fregi e le bordature in ottone sono quelle della casa costruttrice. Il divertimento è stato quello di sospendere tutta la gondola con l’ausilio di catenelle poste ai quattro lati inferiori per mantenerle in equilibrio. Qualche mano di gommalacca scura per verniciarla ed è finita. Questo modellino rappresenta la carrozza originale del 1819 costruita per Maria Cristina di Borbone.

Tutorial su come costruire un albero

Da anni cercavo per i miei diorami un modo efficace e poco costoso per realizzare alberi. Ho iniziato  usando i kit che contenevano i tronchi in plastica già dipinti a cui si applicavano le chiome, costituite da spugna tritata o altro materiale, mediante una colla (che tra l’altro aveva un odore sgradevole).
Ma per quanto li modellassi, risultavano sempre finti.
Ho provato a usare dei pezzi di rametti trovati in giro a cui applicavo licheni ma il risultato non era particolare. Ho  sperimentato inoltre un considerevole numero di tecniche ma i procedimenti erano lunghi e non di mio gradimento.
Curiosando qua e là, un giorno approdai in un negozio di presepi e trovai delle piante di rovo secche e licheni con una varietà maggiore di colori rispetto ai negozi di modellismo (e tra l’altro molto più economici!!); ne presi un po’ li assemblai e mi piacque l’effetto e la velocità di esecuzione. Con questo tutorial voglio spiegarvi come fare.
Questo è  il materiale:
-          PIANTE DI ROVO:

                                                
-          VARI LlCHENI: 

Verdi

Rossi

Giallo/verdi
Dalla pianta di rovo prendo un ramo che mi serve come struttura dell’albero.

                                                             

Sistemo sul ramo i licheni (anche usando  sfumature diverse)
Ed ecco fatto un bel alberello.


Le piante di rovo hanno piccole spine (sono del tutto innocue) e quindi la chioma, una volta modellata,  non ha bisogno di essere incollata.

Prendo l’albero e lo posiziono insieme ad altri di diverse sfumature e ottengo un bel boschetto.


Se voglio variare il tipo di albero, facendolo diventare un albero con fiori o frutti, prendo un batuffolo di cotone e lo spruzzo con la vernice colorata.
                                                                                                       
Una volta asciutto, ricavo delle piccole sfere e le attacco sulla chioma.
    
                                                               

BUON DIVERTIMENTO!!!!

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